http://www.ladonnasarda.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=1466%3Ail-forno-solare-l-idea-sarda-per-cucinare-con-anima-green&Itemid=647#.VS1es_msXr7
ECOLOGIAA Guspini, c'è una falegnameria che ha deciso di investire nella ricerca e nell'ecologia. Distinguersi per l'uso di materiali green è stato l'obiettivo di Graziella, raggiunto con la creazione dell'innovativo forno solare.La storia inizia con Sirio Caria che, a soli 12 anni, fu costretto a lasciare gli studi quando suo padre, fuochista delle locomotive delle miniere di Montevecchio, rimase senza lavoro dopo il grande sciopero del 1949. Erano anni difficili, di crisi e fame, ma il giovane Sirio non si perse d’animo. Decise di imparare il mestiere di falegname, aveva talento e volontà tali che il suo futuro sarebbe dipeso solo dal suo lavoro.Alla fine degli anni '50 a Guspini nasce tra montagne di trucioli Graziella Caria, la prima di sei sorelle, nate tutte letteralmente nella falegnameria di Sirio: casa Caria e falegnameria erano un tutt'uno.Graziella cresce affascinata dal lavoro del padre, diventato ormai un vero artista. Vive il legno e lo ama, ma il disgusto per l’odore di petrolchimico delle vernici, proprio non lo sopporta e cresce in lei il desiderio di migliorare il lavoro del padre, con una svolta verde.È lei una delle pioniere in Italia a studiare ed applicare alla lavorazione del legno le innovazioni tecnologiche dell’ecologia. Nel 2006, con due sorelle, fonda a Guspini la prima falegnameria ecologica in Sardegna, e il manufatto simbolo di questa storia è il forno solare.forno solare intGraziella ci spieghi cos’è il forno solare?Il lavoro di due generazioni è racchiuso nel’Ecosirio, il nostro forno solare, che è nato dal prototipo di Alexander Scano, un geniale ecologista. Io l’ho ottimizzato e reso bello.È un camera di cottura, cioè una scatola di legno dentro l’altra, e tra le due c’è lana di pecora sarda autoctona l’Edilana, prodotta da Daniela Ducato. È un ’isolante naturale che trattiene il calore dei raggi solari, catturati da specchi convergenti. Esternamente è rivestito di sughero trattato con cere e balsami naturali e ha un coperchio di vetro.Il calore prodotto dal sole, che raggiunge temperature medie tra i 120 e 150 gradi centigradi, cuoce i cibi. Non c’è fiamma e gli alimenti cuociono lentamente senza bruciare. Durante la cottura, inoltre, non c’è necessità che qualcuno controlli, in due 2-3 ore si possono cucinare stufati di verdura, carne, pesce al cartoccio. Tutto senza fumo, emissioni e consumo energetico. Si può cucinare gratis, ovunque ci sia sole.Oltre a non produrre CO2 quali elementi lo caratterizzano come prodotto ecologico?Il legno naturale certificato che usiamo, assieme alle colle derivate dai cereali e ai balsami e alle essenze di erbe sarde, rendono il forno solare adatto alla cottura sicura dei cibi. Ad esempio, per la lana di pecora come antiparassitario viene utilizzata l’essenze di lavanda. La natura ha già le molecole che servono per difenderci, spetta a noi cercarle. Per questo collaboriamo con Sardegna Ricerche. Tengo a sottolineare che usiamo materiali sardi, per promuovere il territorio, valorizzando ciò che la terra produce.Cosa resta dell’eredità paterna nel forno solare?La ricerca della bellezza delle forme, grazie alla sezione aurea, cioè quelle proporzioni che rendono belle le opere d’arte dalla Gioconda al Partenone.